Ho iniziato questa serie di articoli per elencare alcuni – certamente non tutti – dei casi più terribili di persecuzione musulmana contro i Cristiani che emergono ogni mese. la serie ha due obbiettivi:
- in particolare, per documentare quello che i grandi media (stampa e TV) non fa: la comune, per non dire cronica, persecuzione musulmana dei Cristiani.
- più in generale, per mostrare che questa persecuzione non avviene “a caso” ma è sistematica e coordinata – cioè, in definitiva è radicata nella mentalità ispirata dalla shari’a.
Come apparirà evidente, ogni episodio di persecuzione si inserisce sempre in uno specifico tema, che include l’odio per le chiese e gli altri simboli cristiani; la violenza sessuale su donne Cristiane; la conversione forzata all’islàm; le leggi sull’apostasia e la bestemmia; il furto e il saccheggio al posto della “jizya”; la diffusa pretesa che i Cristiani si comportino come “dhimmi” succubi (cittadini di seconda classe); e semplice violenza. Spesso è una combinazione di tutto quanto precede.
Siccome questi resoconti di persecuzioni interessano diversi gruppi etnici [oggi non si può più usare il termine “razza”, N.d.T.] diversi gruppi linguistici e diverse località – dal Marocco all’Ovest fino all’India nell’Est, ed anche nell’Occidente, ovunque ci siano comunità musulmane – è chiaro che li lega una cosa sola: l’islàm – che si tratti di una stretta applicazione della shari’a oppure che si tratti di una cultura supremazista da essa originata.
Suddivisi per tema, il gruppo delle persecuzioni musulmane dei Cristiani in Agosto include (ma non si limita a) i seguenti episodi, elencati, oltre che per tema, anche per paese, in ordine alfabetico, ma non necessariamente per gravità o efferatezza:
Indonesia: Due chiese furono incendiate; gli inquirenti sminuirono questi crimini sostenendo che gli edifici “erano fatti solo di assi” e che non erano vere Chiese. Un sindaco, poi, ha affermato che non si possono costruire chiese su strade con un nome musulmano anche se le regioni a maggioranza musulmanaimpediscono la costruzione di qualsiasi chiesa.
Iran: Funzionari governativi hanno lanciato una campagna per bruciare le Bibbie, confiscando e bruciando circa 7.000 Bibbie. molte delle quali bruciate in pubblico. Paragonando la minuscola minoranza Cristiana a “Talibani e parassiti” il regime mise in pratica un “giro di vite” contro i Cristiani, (che contano meno dell’1% dell’intera popolazione) arrestandone molti, senza che si sappia dove sono finiti.
Iraq: Due Chiese sono state fatte esplodere; la prima esplosione ha danneggiato la Chiesa ferendo 23 persone; la seconda ha danneggiato la Chiesa (una terza Chiesa fu presa di mira, ma la bomba fu trovata e disinnescata prima dell’esplosione).
Nigeria: Due Chiese sono state fatte saltare, inclusa una Chiesa Battista non più usata a causa di precedenti aggressioni musulmane; quando i funzionari di polizia arrestarono i capi islamisti, una terza chiesa, Cattolica, fu incendiata.
Eritrea: E’ stato rivelato che almeno otto Cristiani sono morti in prigione, in seguito al duro trattamento e alle gravi torture solo per essersi rifiutati di rinnegare il Cristianesimo
India: Una donna, che in precedenza era stata spogliata e picchiata da una massa di musulmani per essersi convertita al Cristianesimo, continua a ricevere gravi minacce per ritornare all’islàm pena la morte; allo stesso tempo i musulmani trattengono tre donne Cristiane “minacciando di picchiarle e di bruciarle vive se continuano ad adorare Cristo.”
Iran: Un pastore Cristiano in Iran rimane dietro le sbarre, dove viene torturato mentre aspetta l’esecuzione per il suo rifiuto di abiurare il Cristianesimo.”
Malesia: La polizia religiosa ha fatto irruzione in una Chiesa quando “scoprirono le prove di proselitismo verso i musulmani” e “avendo ricevuto l’informazione che c’erano musulmani che partecipavano alla festa per la rottura del digiuno nell Chiesa”; una campagna, organizzata su Facebook in appoggio all’irruzzione e per “prevenire l’apostasia” ha già ricevuto l’adesione di 23.000 persone.
Norvegia: Un musulmano convertito al Cristianesimo è stato torturato con acqua bollente e gli è stato detto dai suoi coinquilini musulmani “Se non ritorni all’islàm ti uccideremo”; se espulso rischia la morte per lapidazione per aver lasciato l’islàm.
Pakistan: Alcuni musulmani hanno apertamente rapito una ragazza Cristiana di 14 anni sotto la minaccia delle armi dicendo che si doveva convertire all’islàm; un’altra donna Cristiana che era stata rapita, drogata e torturata per due anni – appena tutti furono informati che si era convertita all’islàm – riuscì a scappare. In entrambi i casi la polizia, come sempre, si schiera dalla parte dei rapitori musulmani. Più recentemente, due Cristiani che tornavano dalla Chiesa, furono aggrediti da musulmani e picchiati con sbarre di ferro perché si erano rifiutati di di convertirsi all’islàm o di pagare il pizzo di protezione (Jizya).
Sudan: Una ragazza Cristiana di 16 anni è finalmente sfuggita ai suoi rapitori musulmani che l’avevano “picchiata, stuprata e avevano cercato di farla abiurare il Cristianesimo e convertire all’islàm”; ogni volta che cercava di pregare veniva picchiata e chiamata “infedele”; quando sua madre andò dalla polizia, le dissero di convertirsi all’islàm prima che loro le potessero restituire la figlia.
Uganda: In accordo con la scuola giurisprudenziale Hanafita, un padre musulmano, ha rinchiuso la figlia quattordicenne in una stanza per alcuni mesi senza cibo e acqua, solo perché si era convertita al Cristianesimo; quando fu soccorsa pesava 44 libbre (20 kg.).
Bangladesh: I capi della Chiesa, tra cui un vecchio pastore, furono selvaggiamente picchiati in una stazione di polizia per aver protestato lamentando che dei musulmani si erano impadroniti illegalmente e avevano occupato una casa Cristiana. Un attivista Cristiano, precedentemente torturato si sta nascondendo ad Hong Kong, anche se la moglie e i figli rischiano di essere uccisi dai musulmani del circondario.
Egitto: Appena dopo aver rotto il digiuno del Ramadan, migliaia di musulmani devastarono un villaggio prevalentemente Cristiano, facendo fuoco con armi automatiche, saccheggiando e incendiando molte case; picchiarono un prete, svaligiando e incendiando la sua casa; un altro Copto fu ucciso in casa sua e anche la sua casa fu svaligiata e incendiata. In un episodio separato, un Copto fu aggredito selvaggiamente da sette musulmani davanti a una stazione di polizia; ha perso un occhio e ha ricevuto 20 punti per le ferite al capo. E ragazze che uscivano di choiesa furono molestate sessualmente da musulmani che lanciarono pietre contro la chiesa sfasciando 5 finestre.
Nigeria: In quello che è stato definito “l’uccisione nel silenzio“, dieci Cristiani furono massacrati da musulmani che cercavano di cancellare il Cristianesimo dalla Nigeria del nord; testimoni oculari affermano che l’esercito vede e favorisce i massacri.
Pakistan: Una famiglia Cristiana di 26 persone, compresi donne e bambini, è vissuta in schiavitù per oltre 30 anni, obbligata a lavorare in una fattoria di proprietà di un ricco latifondista musulmano; solo recentemente sono riusciti a riguadagnare la libertà con l’aiuto della Chiesa Cattolica. In un altro episodio, una banda di musulmani ha aggredito un gruppo di Cristiani che stavano guardando un film su Gesù, distruggendo il proiettore. Un Cristiano fu picchiato fino a perdere conoscenza per aver festeggiato il giorno dell’Indipendenza (del Pakistan), da musulmani che dicevano: “Come puoi festeggiare se sei Cristiano? Convertiti all’islàm se vuoi partecipare alla festa!.”
Regno Unito: una famiglia musulmana è stata terrorizzata e minacciata di morte perché la loro figlia ha sposato un Cristiano, un crimine, secondo la shari’a.
Somalia: Al-Shabab (“i giovani”) impedisce intenzionalmente agli aiuti alimentari di raggiungere la minuscola minoranza Cristiana del paese: “Ogni somalo sospettato di essere Cristiano, o anche un amico dei Cristiani, in Somalia non riceve alcun aiuto alimentare.”
Sudan: Una “crisi umanitaria si sta manifestando” nella regione di confine del Sudan dove i Cristiani e le loro Chiese sono presi di mira in una campagna sistematica di pulizia etnica dal regime islamista del Sudan del Nord.
Uzbekistan: Le Autorità continuano a fare pressioni su Chiese e Cristiani, con prove false per punire o limitare la possibilità dei Cristiani di praticare la loro fede e sottoponendoli a multe eccessive, false accuse e confiscando le pubblicazioni Cristiane.
Queste sono solo alcune delle storie relative alle sofferenze dei Cristiani soggetti all’islàm che lo scorso mese sono riuscite ad arrivare alle agenzie di informazione di secondaria importanza, ma NON alla grande stampa.
Ci sono poi le innumerevoli atrocità che non arrivano mai all’attenzione dei media – le storie di continuo, ordinario strazio che solo le vittime conoscono – come la recente rivelazione che una bambina di due anni fu selvaggiamente stuprata in Pakistan perché il padre Cristiano si era rifiutato di convertirsi all’islàm: sono stati necessari CINQUE anni prima che questo crimine fosse reso noto. Quanti sono i racconti di sventure che non affiorano mai?
E adesso, tornate alla programmazione così ben studiata e regolata dei nostri grandi media (grande? stampa e grande? TV) su come la religione dell’islàm, perpetuamente incompresa, sia in realtà la “religione di pace“…
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